Monte Petroso

La guida dettagliata del Monte Petroso si trova nel volume Alta Val Marecchia e dintorni: Viamaggio – La Spinella – Cerbaiolo – Cocchiola (Volume Primo).


Comune: Pieve Santo Stefano (Ar)
Quota: mt. 649,4 s.l.m.
Dove si trova: dal Passo di Viamaggio scendendo lungo Via Cerbaiolo, in direzione Pieve Santo Stefano, bivio sulla sinistra dopo il casolare Le Trappole. Strada interdetta al passaggio, ma con un sentiero non segnato, sulla destra, dopo 200 metri circa che, costeggiando la grande cava a cielo aperto, conduce alle due cime che costituiscono il rilievo. Da Pieve Santo Stefano stessa strada per il Cerbaiolo, percorsa in senso opposto, oppure il Sentiero Natura che ha inizio all’incrocio tra la vecchia Strada Statale Tiberina e Via La Civetta (a circa 2,5 km. dal centro cittadino in direzione di Sansepolcro). Si tratta di un piacevole sentiero segnato, fin quasi sulla sommità, con cartelloni esplicativi. Ultimo tratto, il più spettacolare, non segnato e fuori sentiero.
Descrizione: rilievo montuoso eroso nel versante ovest da una grande cava, dismessa, a gradoni. Nei dintorni delle due sommità tracce di strutture medievali (vasche rupestri, fossati, residui di murature). Notevolissimo panorama sull’intera valle del torrente Sinigiola, affluente del Tevere, dall’eremo del Cerbaiolo, al Passo di Viamaggio all’intero versante sud dell’Alpe della Luna fino al lago di Montedoglio. Sito di interesse storico, naturalistico e geologico (rocce ofiolitiche, di origine vulcanica).

Coordinate GPS: 43°39’06.19”N 12°03’52.82”E
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Galleria fotografica

Il Monte Petroso con la ex cava. Si notino alla destra della fotografia, i primi contrafforti del Monte Murlo, qui schiacciato per effetto della prospettiva fotografica, ma diviso dal Monte Petroso dal fondovalle del Tevere. I due rilievi costituivano un formidabile punto di sbarramento della val Tiberina, probabilmente punti di osservazione e forse difensivi della valle. Sullo sfondo i primi contrafforti dell’Alpe di Catenaia.
Monte Petroso Pieve Santo Stefano
Monte Petroso: la ex cava a cielo aperto ripresa dal Poggio Gallione. In basso a destra si nota la strada di accesso all’eremo del Cerbaiolo.
Monte Petroso lago di Montedoglio
Dal crinale del Monte Petroso panorama sul lago di Montedoglio
Panorama dal Monte Petroso all'eremo del Cerbaiolo
Veduta da sopra la cava verso l’eremo del Cerbaiolo (al centro), il Poggio delle Calbane (a sinistra), il Montalto, riserva naturale (la cima appuntita) e il Passo di Viamaggio (il crinale più a destra).
Monte-Petroso-strada-accesso-cava
Monte Petroso: strada di accesso (interdetta) alla cava per chi proviene dal Passo di Viamaggio e da Pieve Santo Stefano. Sulla destra, tra le ginestre, parte il sentiero per la cima.
Sentiero Natura Monte Petroso Pieve Santo Stefano
L’interessante Sentiero Natura che collega Pieve Santo Stefano col Monte Petroso.
Monte Petroso, Pieve Santo Stefano, il fossato medievale che circonda la sommità
Monte Petroso: il fossato medievale, detto Fossatone, che circonda una delle sommità del rilievo. Resti di pietrame e murature.
Monte Petroso passaggio tra le rocce
Monte Petroso: passaggio tra le rocce muschiate di verde smeraldino.
Monte Petroso resti di murature sulla cima
Sommità del Monte Petroso: resti di murature nel bosco artificiale a pino nero. In precedenza il rilievo si presentava completamente spoglio.
Monte Petroso vasca rupestre
Vasca rupestre del Monte Petroso: sullo sfondo Pieve Santo Stefano adagiata nel fondovalle del Tevere.
Vasca rupestre del Monte Petroso
Vasca rupestre.
Monte Petroso vasca rupestre di piccole di<mensioni
Una delle vasche rupestri di piccole dimensioni nei pressi della sommità
Monte Petroso roccia in piano modellata artificialmente
Monte Petroso: roccia in piano modellata artificialmente
Sentiero tra le rocce del Monte Petroso di Pieve Santo Stefano
Caratteristico passaggio tra le rocce del Monte Petroso.
Monte Petroso rocce vulcaniche metamorfizzate
Monte Petroso, le caratteristiche rocce scure di origine vulcanica sottoposte a metamorfismo. La particolare composizione del terreno, ricco di metalli pesanti, consente la colonizzazione solamente di specie vegetali specializzate e talvolta rare (l’impianto artificiale di pino nero ha alterato e ridotto tale areale).

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