Valdazze

La guida dettagliata di Valdazze si trova nel volume Alta Val Marecchia: Passo di Frassineto – Sintigliano – Valdazze – Caprile – Fresciano (Volume Secondo).

Comune: Pieve Santo Stefano (Ar)
Quota:
– Incrocio della Crocina (alle spalle dell’oratorio di Santa Rita): mt. 968 s.l.m.
– Antico casolare di Valdazze di Sopra: mt. 955 s.l.m.
– Il Poggio: mt. 1005 s.l.m.
Dove si trova: sul crinale tra val Marecchia e val Tiberina, spartiacque tra Adriatico e Tirreno. L’antico casolare di Valdazze di Sopra e la maggior parte degli edifici sorgono sul versante marecchiese. Dal Passo di Frassineto si percorre la strada asfaltata in direzione di Arsicci-Caprile-Fresciano per 400 mt., quindi svolta a sinistra per la frazione comodamente raggiungibile in falsopiano.
Descrizione: anticamente composta da un unico casolare contadino, ancora esistente, detto le Valdazze di Sopra, vide l’edificazione nel secondo Novecento del cosiddetto Villaggio del Cantante, per la cui curiosa storia si rimanda all’apposito capitolo nel libro. La località, per lo più nella faggeta, è oggi costituita da diversi villini costruiti in stile alpino, dall’oratorio privato di Santa Rita, da un anonimo condominio che funge da punto centrale della località, da un ristorante, dall’antico casolare e, alle falde del Poggio della Zucca, dallo scheletro di un grande albergo mai completato. Possibilità di diverse interessanti escursioni naturalistiche: sull’intatto crinale del Poggio della Zucca; lungo la vecchia strada per Pratieghi, sulla quale sorge la disabitata località di Valdazze di Sotto; verso la valle del torrente Isola (località Ville di Roti); verso Sparti e la valle di Colledestro; verso il Passo di Frassineto.

Coordinate GPS: (oratorio di Santa Rita) 43°42’43.70”N 12°05’14.78”E
Per individuare la località sulla mappa satellitare copia le coordinate GPS e incollale in Google Earth (dal PC o dallo smartphone) andando su Ricerca→Cerca oppure in un navigatore GPS che supporti la ricerca con le coordinate.

– Aggiornamenti successivi all’uscita del libro:

  • Documento inedito sul toponimo Crocina: un atto di morte del 26 ottobre 1816, redatto dal parroco di Ville di Roti, don Anton Maria Giovagnoli, parrocchia entro la quale ricadeva Valdazze, offre alcuni interessanti elementi riguardo all’antico incrocio di strade detto La Crocina, trattato nel Volume Secondo: … vicino alle Valdazze luogo detto La Crocina o Sterpaja fu trovato un uomo in qualità di povero mendicante, quale dimostrava l’età di anni sessanta incirca, e fatta la visita dal Tribunale la mattina del 27 mese sopraddetto fu associato e seppellito in questa chiesa di San Lorenzo alle Ville di Ruoti. Il toponimo La Crocina era quindi già in uso ai primi dell’Ottocento, caratterizzato da una croce, non sappiamo se in quel momento o nei secoli precedenti, posta in un luogo di passaggio o meglio esattamente in quello che era il passo appenninico delle Valdazze. Il luogo era anche detto Sterpaja, forse precedente al nome Crocina, piuttosto chiaro nel suo significato, ossia terreno ricoperto di sterpi, arbusti spinosi. Infine si rileva la cronica presenza di uomini malnutriti che vagavano di paese in paese alla ricerca di un pezzo di pane, vestiti di poveri stracci, scalzi e che talvolta, come in questo caso, morivano, soli e lontani da qualsiasi affetto, di inedia o per il freddo. (Archivio Storico Diocesano di Sansepolcro, Duplicati parrocchiali dal 1816 al 1817, Tomo XXII, Libro parrocchiale dei defonti del 1816, chiesa di San Lorenzo alle Ville di Ruoti).
  • Valdazze di Sopra nel 1659: già in quell’anno il casolare delle Valdazze di Sopra era di proprietà dei monaci della Badia dei Tedaldi (Archivio Storico Diocesano di Sansepolcro, Inventari II 18-28, Busta 23 Roti-Cercetole).
  • Capostipite dei Rosati storici abitanti delle Valdazze? Un documento inedito del 1766 menziona i Prati dell’Aquila alle Valdazze, luogo nel quale la chiesa di San Giovanni Battista (scomparsa) di Roti possedeva un piccolo appezzamento di terreno prativo confinante su tutti i lati coi terreni dei monaci di Badia Tedalda. Nello steso documento, e sempre ai Prati dell’Aquila, si menziona un luogo detto Fossa della Chiesa (non identificato), nel quale un tal Rosado dalle Valdazze possedeva un terreno. Il nome del proprietario potrebbe essere messo in relazione alla famiglia Rosati che abitò il casolare delle Valdazze di Sotto fino al periodo Novecentesco, confermando una presenza ultrasecolare degli stessi nel medesimo luogo. Altresì il 18 maggio 1782 morì a sessant’anni circa Maria moglie di Rosado Rosadi dalle Valdazze, sepolta nella chiesa di Viulle di Roti, l’uno luglio 1793 fu battezzata alla pieve di Pratieghi Maria Francesca, figlia di Francesco Rosadi (il nome Rosado si è trasformato in cognome) dalle Valdazze. la stessa Francesca, due anni dopo, il 28 gennaio 1795 morì in infanzia e fu seppellita nella chiesa delle Ville di Roti.
    Fonte: documenti inedito Archivio Storico Diocesano di Sansepolcro, Inventari II 18-28, Busta 23 Roti-Cercetole e Duplicati dei libri parrocchiali dal 1793 al 1794, Tomo XII, Libro dei Defunti del 1782 e del 1795 della chiesa di San Lorenzo alle Ville di Roti.
  • Antichi abitanti delle Valdazze: il 6 maggio 1638 viene battezzata nella pieve di Corliano, entro la quale ricadeva Valdazze (pieve scomparsa) Apollonia figlia di Andrea del fu Mario dalle Valdazze. Andrea era sposato con donna Diamante figlia di Lorenzo dalle Ville di Ruoti. Il battesimo fu celebrato dal sacerdote Giovanni Paolo alla presenza della comare (madrina o levatrice) donna Fiora di Agnelo da San Lorenzo (Ville di Roti).
    Nella stessa pieve e dallo stesso sacerdote viene battezzato il 27 marzo 1639 Guido figlio di Luca di Camillo dalle Valdazze e di donna Giovanna da Francesco da Fratelle, località sotto la stessa pieve.
    Fonte: Archivio Storico Diocesano di Sansepolcro, Libro dei Battesimi della Pieve di Corliano 1637-1708.
  • Cognomi presenti alle Valdazze tra XVIII e XIX secolo: il registro dei battesimi della pieve di Santa Maria di Pratieghi menziona il 9 giugno 1782 la nascita e il battesimo, tenuto da don Bartolomeo Brizi, di Maria Giovanna Gaspera figliola di Salvadore Angioli e di donna Caterina conjugi dalle Valdazze parochia di San Lorenzo alle Ville di Ruoti, mentre qualche giorno dopo, il 18 giugno si cita Pier Giovanni Angilini dalla Valdazze.
    L’undici aprile 1816, sempre a Pratieghi, viene battezzata Maria Lucia nata da Giovan Battista Guerrini dalle Valdazze e da Rosa dalle Ville di Roti.
    Documenti conservati presso l’Archivio Storico Diocesano di Sansepolcro.
  • Fossa della Chiesa: nello stesso documento del 1766 di cui sopra si menziona l’accennato e interessante idronimo situato ai Prati dell’Aquila: la Fossa della Chiesa. Precedentemente, nel 1659 si cita il Fosso della Chiesa di San Silvestro alle Valdazze, probabilmente lo stesso. Peraltro il nome non compare nelle successive mappe catastali del 1826, in cui vi sono, ai Prati dell’Aquila, il Fosso del Prato Lungo (oggi Fosso dei Prati Lunghi), il Fosso delle Rianesi (Fosso del Rianese), il Fosso delle Valdazze e il Fosso di Campo Serapine (oggi Fosso del Seratino), tutti confluenti nel Fosso d’Orchio. Si potrebbe quindi ipotizzare che l’antico nome fosse relativo alla chiesa di San Silvestro, situata nei pressi delle Valdazze e della quale nel corso del Seicento rimanevano ancora i ruderi. Già nel Settecento, con la scomparsa dei ruderi, il corso d’acqua perse il nome di San Silvestro ed in seguito anche di quello di Chiesa.
  • Toponimo Peróne: nel libro a proposito del Poggio alle Valdazze si cita il nome Peróne riferito al Poggio stesso. Un documento inedito del 1659 cita il luogo detto Perone dove la chiesa di San Giovanni Battista di Ruoti possedeva un terreno confinante con quello del signor Tenente Corazzini delle Ville di Roti (Inventario di tutte le terre della chiesa parrocchiale della Natività di San Giovanni Battista di Ruoti, Inventari II, 18-28, Roti-Cercetole, 23 presso la Biblioteca Vescovile di Sansepolcro).
  • Un’antica strada per Viamaggio e il terreno detto Garanza: un documento inedito del 1747 cita un terreno alle Valdazze chiamato Garanza, di proprietà della chiesa di San Lorenzo delle Ville di Roti, confinante con la strada che và a Viamaggio. Per Viamaggio non dobbiamo intendere l’omonimo Passo, nel passato indicato come Alpe di Viamaggio, bensì la frazione, che peraltro in quell’anno non aveva l’attuale aspetto che assumerà solamente nel momento in cui venne elevata a dogana granducale. A tutt’oggi non siamo a conoscenza di collegamenti diretti tra Valdazze e Viamaggio. Potrebbe essersi quindi trattato della strada che dalle Valdazze, scendendo ad Arsicci (Strada di San Biagio), deviava nel fondovalle (località La Marecchia) per risalire a Viamaggio seguendo il Fosso della Giustizia. Di una certa importanza risulta anche il nome Garanza (detto Granza nell’inventario del 1790, di proprietà della chiesa di Santa Maria delle Ville di Roti, già scomparsa): esso indicava la pianta, detta Rubia tinctorum (Robbia dei pittori) dalla quale si ricavava il colorante rosso per la tintura dei panni, specialmente del lino in Toscana. In Europa la pianta fu importata fin dal XVII secolo, periodo al quale potrebbe quindi risalire il nome del terreno, sul quale è ragionevole supporre la coltivazione della pianta. Come ricordato nel Volume Secondo l’industria del lino era particolarmente sviluppata nell’alta val Tiberina e la coltura della Robbia avrebbe potuto rispondere esattamente alle richieste dell’industria tintoria (documento inedito rinvenuto presso la Biblioteca Vescovile di Sansepolcro, Inventari II, 18-28, Ville di Roti).

Galleria fotografica

Valdazze Monte della Zucca
Panorama ripreso dal Poggio dell’Aquila di Valdazze e del Monte della Zucca. La località, eccetto alcuni grandi edifici, sorge ben mimetizzata nella faggeta, a cavallo tra val Tiberina, digradante a sinistra nella foto e val Marecchia a destra.
Valdazze Pieve Santo Stefano
Valdazze vista dall’antica e scomparsa Strada delle Ville, in val Tiberina, alle pendici del Poggio di Spiegi. Si notano sulla destra le poche case della località affacciantisi sulla val Tiberina. Sulla sinistra la cima del Monte della Zucca caratterizzato dalla grande antenna ripetitrice.
L’antico casolare di Valdazze di Sopra a breve distanza dai moderni edifici.
Valdazze di Sopra antiche pietre
Particolare del casolare di Valdazze di Sopra: insieme di antiche pietre, appartenenti ad epoche differenti.
Valdazze di Sopra antica strada
Valdazze di Sopra e l’antica strada per Pratieghi-Pieve Santo Stefano.
Valdazze strada per Pratieghi
Valdazze: inizio della strada per Pratieghi, oggi una piacevole passeggiata nel bosco. Sulla destra si intravede l’antico casolare di Valdazze di Sopra.
Valdazze oratorio Santa Rita
Valdazze: l’oratorio privato di Santa Rita.
Valdazze Santa Rita
Valdazze: l’oratorio di Santa Rita nei pressi della Crocina e degli sparsi edifici che formano la località.
Valdazze monumento caduti mare
Valdazze: la grande ancora, particolare monumento ai caduti del mare in zona montana.
Valdazze scheletro albergo
Valdazze: il deturpante scheletro incompiuto del grande edificio a metà strada tra Valdazze e la cima del Poggio della Zucca.
Valdazze Monte della Zucca
Valdazze: edificio incompiuto alle pendici del Monte della Zucca
Valdazze Il Poggio
Valdazze: Il Poggio, disposto esattamente sul crinale e dominante il passaggio tra val Marecchia e val Tiberina.
Valdazze cima Il Poggio
Valdazze: il colle detto Il Poggio dalla sommità perfettamente piana, forse opera dell’uomo utilizzata in tempi antichi.
Valdazze trincee 1944
Valdazze: sul pendio nord del Poggio si riconoscono, appena accennati nel terreno, trincee e camminamenti tedeschi risalenti al 1944.
Valdazze linea gotica
Valdazze: pochi metri prima di un eccezionale punto panoramico sull’alta val Tiberina si riconoscono nel terreno tracce di trincee e buche tedesche del 1944, parte del sistema difensivo della linea gotica.
Valdazze strada Monte della Zucca
Valdazze: la strada nella faggeta per il Poggio della Zucca.
Valdazze panorama Casentino
Panorami da Valdazze: l’alta val Tiberina e il Casentino.
Valdazze panorama Pratomagno
Panorami da Valdazze: veduta del Pratomagno (mt. 1592 s.l.m.), catena montuosa tra Valdarno e Casentino. In basso il paese di Montalone (val Tiberina).
Valdazze panorama Monte Amiata
Panorami da Valdazze: veduta in lontananza, tra le foschie del tramonto, della sagoma del Monte Amiata (mt. 1738 s.l.m.), versante senese.

Fanno parte di Valdazze anche i panoramici prati alla base del Poggio dell’Aquila.

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Piccola Biblioteca della Val Marecchia